Un gruppo di ricerca internazionale, promosso dalla Carnegie Institution for Science e coordinato da Jennifer Burt del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston, ha reso pubblico il più grande catalogo di osservazioni finalizzate alla ricerca di esopianeti mediante il metodo della velocità radiale, una tecnica che permette di ricavare dallo spettro di una stella la presenza di pianeti che le ruotano attorno.
«Uno degli obbiettivi della nostra pubblicazione è quello di democratizzare la ricerca di esopianeti», ammette Greg Laughlin della Università di Yale, fra gli autori dell’articolo apparso su The Astronomical Journal. Chiunque – continua il ricercatore – può scaricare l’archivio delle velocità radiali dal sito dello Earthbound Planet Search e utilizzare il software libero Systemic per cercarvi dei pianeti.
Il catalogo comprende quasi 61mila misurazioni individuali di oltre 1600 stelle effettuate grazie allo spettrometro Hires montato al telescopio Keck-1 da 10 metri, sulla sommità del vulcano Mauna Kea alle Hawaii.
I ricercatori hanno localizzato più di 100 potenziali pianeti simili alla Terra, uno dei quali orbita intorno a GJ 411, la quarta stella più vicino al nostro sistema solare e che ha circa il 40% della massa del Sole. Tuttavia il pianeta presenta un periodo orbitale estremamente contenuto, poco meno di 10 giorni, quindi non può essere considerato un “gemello” della Terra.
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